Quando la mattina arrivo alla stazione di Anguillara per prendere il treno che mi porta a Roma, noto sempre un numero impressionante di persone. Alcune sono facce note, “visi da pendolare” come io li chiamo, altre sono viaggiatori occasionali. Ma il numero è sempre, costantemente elevato.

Tremo all’idea dell’assalto che così tante persone saranno costrette a fare ai bus sostitutivi pieni di persone salite nelle fermate precedenti, perché è questo che accadrà!
Già, perché pochi conoscono la disorganizzazione del servizio sostitutivo che dal 10 luglio p.v. è stata pensata da Trenitalia con la complicità della Regione Lazio (causa il disinteresse, evidentemente perché in Regione non hanno mai seriamente preso in considerazione i pendolari).
I soli che hanno qualche informazione sono i 25 partecipanti – tanti eravamo – all’incontro organizzato dal Comitato Pendolari FL3 alle 18 di oggi pomeriggio a Bracciano.
Direi troppo pochi per ottenere l’attenzione istituzionale di un problema così grande. Per essere ascoltati serve la massa e questa ancora non si vede.
Eppure il tema è decisamente importante perché a meno di 2 mesi dalla chiusura della linea le poche notizie che si hanno sono allarmanti e ve le riassumo per punti:
⁃ non si sa nulla in merito a presunte corse straordinarie da parte di Cotral per i pendolari del viterbese via Vetralla/Cassia Bis (cosa che allenterebbe il carico viaggiatori dal nord del Lazio);
⁃ i bus sostitutivi per il bacino lacustre muoveranno sostanzialmente su due direttrici: una che parte da Viterbo e che ferma nei vari comuni che ci sono lungo la linea sino a Cesano, una che si originerà da Bracciano per poi passare alla stazione di Anguillara e infine proseguire verso Cesano (analogamente faranno in direzione opposta);
⁃ il numero di mezzi sostitutivi circolanti ogni ora saranno circa 16 (8 per ogni direzione);
⁃ un bus gran turismo può contenere sino a 50/60 posti a sedere;
⁃ un TAF ne porta circa 470 (il Rock molti di più);
⁃ nella fascia oraria 6-9 del mattino, considerando solo TAF (quindi una stima per difetto), abbiamo poco meno 4000 posti;
⁃ 8 bus da 60 posti nella medesima fascia oraria verso Roma garantiscono poco meno di 1500 posti;
⁃ cioè meno del 40%;
⁃ ad Anguillara è certo che non ci sarà posto per nessuno;
⁃ la linea serve molti ospedali, chi necessita di cure sarà fortemente penalizzato, in particolare gli anziani che maggiormente fanno uso del treno per recarsi a visite o per dialisi etc;
⁃ le persone a ridotta mobilità non sono garantite;
⁃ gli operatori turistici risentiranno del mancato collegamento con Roma, il lago è meta preferita degli amici nordeuropei che poi utilizzano il treno per visitare Roma. Nessuna informazione. Nessuna attenzione al settore;
⁃ i treni in partenza da Cesano per Roma seguiranno una tabella oraria, non è assicurata – quindi – la coincidenza con i bus provenienti da Bracciano o da Viterbo (che, ripeto, passeranno per i vari comuni sulla linea e – quindi – potenzialmente soggetti a ritardi);
⁃ al ritorno, invece, i bus partiranno da Cesano all’arrivo del treno da Roma (non oso immaginare l’assalto per assicurarsi un posto);
⁃ delle proposte avanzate dai Sindaci del Lago e dal Comitato Pendolari durante l’audizione in Regione nessuna traccia.
Si è, quindi, deciso di procedere a organizzare una manifestazione sotto la Regione Lazio il 20 giugno.
Il Comitato Pendolari ha bisogno di aiuto e partecipazione, presentarsi sotto la Regione in 20/30 persone vorrebbe dire autorizzare Trenitalia e Regione Lazio a chiudere la linea con un servizio sostitutivo ridotto al lumicino.
Un breve resoconto di quanto emerso oggi (qui riassunto) verrà inviato a tutti i Sindaci (ci si attende aiuto e partecipazione da parte loro), ai Prefetti (per questioni di ordine pubblico, da non sottovalutare), alle testate giornalistiche e al Presidente della Repubblica.
Vi invito a dare supporto al Comitato Pendolari FL3 e garantire partecipazione a questa iniziativa, non lasciatevi privare dei vostri diritti!
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.