Disservizi idrici continui e gravi, come mai prima, conseguenza diretta di scelte politiche irresponsabili. A pagare, ancora una volta, sono i cittadini residenti in diversi quartieri.
E’ il 2 Luglio 2025 e ad Anguillara l’acqua manca ormai da settimane e tutti i giorni, in maniera sempre meno tollerabile. Rubinetti a secco per ore, in alcuni quartieri anche per intere giornate. Cali di pressione improvvisi che impediscono di fare una doccia o avviare la lavatrice o azionare lo sciacquone, comunicazioni assenti o tardive sia da parte del gestore (gli operatori del call center cadono dalle nuvole quando si comunicano interruzioni del servizio) sia da parte del Sindaco (che solo in questi ultimi giorni ha finalmente deciso di inviare una diffida ad Acea).
Eppure tutto ciò era ampiamente noto!
Eppure la Giunta è stata più e più volte e largamente informata che tutto questo sarebbe accaduto!
Un quadro desolante che rappresenta ormai non più un disservizio, ma una violazione sistematica di un diritto fondamentale: l’accesso a un bene essenziale come l’acqua!
Tutto questo è responsabilità di Acea Ato2 alla quale l’attuale maggioranza ha affidato il servizio idrico alla fine di settembre 2023. Una decisione assunta nonostante i cittadini, i comitati, le associazioni e persino un referendum avessero chiaramente manifestato contrarietà e avvertito delle conseguenze. Ma d’altronde ad amministrare la città dal 2020 è la sola ed unica coalizione che nel proprio programma elettorale non aveva esplicitamente manifestato la volontà alla difesa dell’acqua pubblica, da questo punto di vista sono stati coerenti (vedi immagine).

Difendere i cittadini di Anguillara non è un gesto localistico, ma un atto di patriottismo vero, non quello pronunciato con vuote parole. Chi ama il proprio paese non può rimanere indifferente quando la sua comunità viene trascurata, esposta a disagi continui, privata di un bene primario come l’acqua. Il patriottismo non è solo bandiere o parole solenni, ma passa anche – e soprattutto – attraverso la tutela concreta del territorio, della salute pubblica e della dignità dei cittadini, a partire dai luoghi in cui viviamo ogni giorno.
Lottare per il diritto all’acqua, per un’amministrazione proattiva e responsabile e per un servizio efficiente non è egoismo locale: è la forma più concreta di attaccamento al bene comune e alla giustizia, che ogni cittadino dovrebbe pretendere per sé e per la città in cui vive.
Invece, tra Ottobre del 2020 e Ottobre 2023, nulla è stato fatto per evitare questa deriva nonostante il Consiglio comunale avesse approvato sul finire del 2020 una mozione all’unanimità per cercare strade alternative, tra cui rendersi promotori di una cordata dei comuni del lago! Chi avrebbe dovuto tentare di fermare o rivedere la cessione del SII ha preferito ignorare gli allarmi, rinunciando di fatto a cercare soluzioni alternative, lasciando che il servizio idrico venisse consegnato a un gestore che ha dimostrato inefficienza, mancanza di trasparenza e assenza di progettualità concreta in ogni Comune in cui è subentrato (tranne che a Roma, dove vengono spesi la maggior parte dei soldi del piano industriale).
Il risultato è sotto gli occhi, o meglio nei rubinetti asciutti di tutti: quotidiani disservizi, gravi rischi igienico-sanitari, disagi crescenti per le famiglie, per le attività economiche, per le strutture turistiche. E mentre i cittadini sono costretti a organizzarsi con le bottiglie, nessuna azione legale o istituzionale incisiva viene intrapresa per tutelare il loro diritto alla salute e all’igiene. Solo recentemente il Sindaco ha fatto sapere di aver “diffidato” Acea Ato2, evidentemente in imbarazzo dinanzi la costituzione di un comitato spontaneo di cittadini che ha recentemente avviato una raccolta firme (che verrà svolta nei giorni 12 e 13 luglio nei pressi di Piazza del Molo). Ho immediatamente inviato una richiesta di accesso agli atti per avere tutta la corrispondenza tra Comune e Acea per conoscere quante e quali sono queste diffide, cosa è stato fatto e quando. Sono certo che verrà prontamente evasa.
Tutto questo in un contesto climatico sempre più estremo, con temperature che ormai da giorni si attestano intorno ai 35°C che rendono la mancanza d’acqua non solo un disagio, ma un vero e proprio rischio sanitario, che può favorire la proliferazione di malattie, la cattiva conservazione degli alimenti, condizioni precarie nei servizi igienici di case, attività commerciali e strutture pubbliche.
In queste condizioni, il Sindaco – in quanto massima autorità sanitaria locale – ha il dovere giuridico e morale di intervenire con veemenza ed urgenza. Non bastano la recente diffida, i pochi comunicati o gli scarichi di responsabilità (che è poi l’unico vero obiettivo che spinge i primi cittadini alla cessione del SII): servono denunce e atti formali che mettano Acea Ato2 di fronte alle proprie responsabilità, garantiscano i cittadini (per dare attuazione al patriottismo vero, non quello pronunciato con vuote parole), tutelino la salute pubblica! E tutto ciò deve essere reso pubblico, trasparente e accessibile ai cittadini che sono costretti ogni giorno a lottare con il gestore per il tramite di call center sempre più estranei alla realtà e che non sanno mai cosa rispondere! Il cittadino deve sapere!
La comunità di Anguillara merita molto di più. Merita trasparenza, merita giustizia e merita l’acqua. Non è più tempo di silenzi o scaricabarile, è tempo di responsabilità.
E soprattutto, è tempo di agire.
Enrico Stronati
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