Da anni, ormai, critico la scelta di non dedicare la necessaria attenzione all’ambiente e in particolare al tema dei rifiuti. La mancanza di un assessore che si dedichi alla materia costantemente, anche perché remunerato, come sono – appunto – gli assessori, ne è la prova.
Più volte mi è stato risposto che la delega all’ambiente è, comunque, affidata ad un consigliere (Emiliano Porcarelli, per chi non lo sapesse), come se ciò colmasse l’esigenza di un costante e giornaliero impegno per gestire questo strategico settore. E’ chiaramente una replica d’ufficio, ma evidentemente inesatta perché un consigliere comunale non può permettersi di assentarsi ogni giorno dal lavoro per onorare quotidianamente la delega assegnatagli.
Il caro amico Porcarelli non ce la può fare (fa quel che può, ma non ha proprio modo di dedicarsi tutto il giorno alla sua delega) e non ce la fa ad assicurare il necessario e quotidiano impegno sul territorio.
L’assenza di una guida politica (quella tecnica è assicurata da un DEC, figura professionale – remunerata – che si occupa della esecuzione del contratto e dal dirigente dell’area tecnica) che funga da cuscinetto e da garanzia tra le esigenze della collettività e il rispetto delle prestazioni contrattuali, è più che mai evidente.
L’appalto assegnato qualche anno fa’, proprio nel momento in cui questa amministrazione si insediò, prevede dei servizi e delle prestazioni ulteriori il cui avvio sarebbe dovuto avvenire nei primi mesi del periodo contrattuale.
Non ci vuole molto a comprendere che prima tali prestazioni ulteriori partono, prima e più a lungo se ne trarranno i benefici; in aggiunta, maggiore sarà il ritorno economico dell’investimento che, come è noto, è interamente a carico del cittadino che paga il servizio con la TaRi (compresi i costi del denaro che la ditta appaltatrice paga per avviare nuovi servizi o realizzare le migliorie proposte in sede di bando).
Nel Consiglio comunale del 10 maggio, iniziato come da prassi con quasi un’ora di ritardo (ah, la correttezza istituzionale), interrotto più volte per un sistema audio/video che da quando è stato installato ha sempre manifestato una evidente instabilità, tra i punti in discussione c’era – appunto – la TaRi 2023.
Anticipo che gli importi che verranno recapitati saranno esattamente gli stessi dello scorso anno per le utenze domestiche. Mentre per le utenze non domestiche è previsto un “leggero aumento” (così è stata definito in Consiglio) perché la TaRi dello scorso anno – a detta della maggioranza – ebbe un importo inferiore per l’applicazione delle agevolazioni sulla TaRi che il DL 4/2022 (sostegni ter) concesse a tutte quelle attività che ebbero difficoltà per via della pandemia.
Non ho trovato nulla agli atti che certifichi con quali criteri e con quali percentuali siano state distribuite suddette agevolazioni. In Consiglio mi è stato risposto che queste sono state elargite a pioggia. Ho provveduto ad inoltrare via PEC una richiesta di accesso agli atti (aggiornamento: la risposta è pervenuta oggi, provvederò a rendere pubblico il suo contenuto) per avere il dettaglio e gli atti ufficiali con i quali tali agevolazioni sarebbero state concesse e per capire se effettivamente i criteri adottati rispondano ai principi alla base del finanziamento statale che era quello di alleggerire la pressione su quegli esercizi commerciali che sono stati maggiormente penalizzati dalla pandemia. E non – quindi – con la medesima percentuale di sconto per tutte le categorie commerciali.
Per anni la politica che oggi siede al comando del Comune ha veementemente protestato contro la TaRi ascrivendo all’amministrazione di turno la responsabilità di non fare nulla per diminuirne gli importi gravanti sulle tasche dei cittadini.
La TaRi è stata istituita nel 2014, se ci pensate su 9 anni, 4 piani tariffari sono frutto della (non) politica a trazione Lega (con iniqui numeri di FdI e FI). Sono stati approvati ben 4 bilanci di previsione (e relative tariffe) da quelle stesse forze politiche che ieri protestavano all’opposizione e che oggi sono alla guida del paese.
Quelli che ieri puntavano il dito,
oggi nascondono la mano
Riporto, di seguito, la comparazione tra la TaRi 2022 e quella del 2023. Nei prossimi giorni fornirò ulteriori dettagli sull’argomento.

Per poter procedere alla diminuzione degli importi della TaRi (o almeno provarci) servono politiche incentrate e concentrate su questo obiettivo, decisioni che impegnino ad un costante lavoro intorno al ciclo dei rifiuti. Sinora queste politiche e queste decisioni non ci sono state e i 4 bilanci approvati con le medesime tariffe di sempre, ne sono la testimonianza.
Nella seconda parte, che pubblicherò nei prossimi giorni, analizzeremo questi ed altri aspetti.
Enrico Stronati
Consigliere comunale


Devi effettuare l'accesso per postare un commento.