Comunicazione

Anguillara, impianto di compostaggio: posizione di sudditanza a Roma e alla Raggi

Stronati: l’inerzia grillina ci costa 350 mila euro/anno di mancati introiti, 100 mila euro/anno di maggiori costi di conferimento dei rifiuti organici, 20/25 posti di lavoro, 15 milioni di euro di lavori per le aziende e tecnici edili locali. Avrebbero dovuto difendere il progetto di realizzazione dell’impianto di trattamento dei rifiuti organici di Anguillara optando per realizzare un impianto di compostaggio, vista la loro contrarietà agli impianti a biogas. Invece …. 2 anni e 4 mesi di silenzi che ha lasciato libero il campo alla Raggi per realizzare l’impianto ad Osteria Nuova e condannare noi ad essere la pattumiera di Roma.

Come sempre, la pezza è peggio del buco.

Se solo qualcuno della nostra Amministrazione comunale (si firmano come Amministrazione grillina? Ma non le era stato tolto il simbolo? Chi ne sa qualcosa?) usasse il cervello con la stessa velocità con cui usa la lingua e la tastiera, uh!!!! Avremmo veri e concreti cambiamenti!

Purtroppo, invece, “nihil agendo, homines male agere discunt” e cioè – ricordando Catone – “Non facendo nulla, gli uomini imparano a fare del male”.

Infatti l’assillo che attanaglia qualche nostro amministratore è – ora – tentare di dimostrare che si sta muovendo al momento opportuno per giustificare 2 anni e 4 mesi di nulla.

Dovete sapere che le prime denunce in merito al rischio di un impianto di compostaggio a servizio di Roma, a 300/500 mt dal confine sud del nostro Comune, partono circa 1 anno e mezzo fa (LINK). Ciò in quanto era facilmente prevedibile – anche ad uno stolto – come 2 impianti vicini non si sarebbero mai potuti realizzare e che, gioco forza, quello di Roma/Ama sarebbe stato privilegiato rispetto a quello di Anguillara se non si fosse intervenuti con decisione a tutela degli interessi dei cittadini lacustri.

La verità – rispetto a quanto asserito da qualche nostro amministratore – è ben altra, e anche facilmente riscontrabile (LINK). Evidentemente (e stranamente, direi io) non per chi in Comune si muove “solo ora” e – casualmente – dopo la approvazione in Consiglio dei piani integrati. Che ci sia un collegamento tra le due cose?

La contrarietà o meno alla tecnologia a biogas NON c’entra nulla; qualcuno da Palazzo Baronale (non credo la Sindaca, lo stile del comunicato non appartiene al suo modo di esprimersi), mischia le carte per spostare l’attenzione dai reali danni arrecati alla nostra collettività con l’obiettivo di fare fumo e nascondere le responsabilità di un disastro economico e ambientale di cui la nostra Amministrazione si è resa responsabile per inerzia, perché:

  • Potevano scegliere di realizzare un impianto di compostaggio: la realizzazione dell’impianto con tecnologia a biogas non era un obbligo, non era un vincolo! Potevano scegliere di modificare il progettomantenendo inalterato il quadro economico – e realizzare un impianto di compostaggio! La realizzazione dell’impianto con tecnologia a biogas era una mia idea, come ebbi modo a suo tempo di motivare. Non la completai per i dissensi espressi dai cittadini. Il bello è che noi eravamo tacciati per essere quelli che non ascoltano i cittadini, poi sono arrivati gli “onesti e trasparenti” e hanno dimostrato cosa significhi realmente non ascoltare i cittadini e per questo tutti noi li ringraziamo (giusto per ricordare: sensi unici, divieto balneazione lungolago, piani integrati, ritiro degli sfalci, acqua potabile, etc etc). Potevano optare per la realizzazione di un impianto di compostaggiosenza se e senza ma (un “senza se e senza ma” diverso da quello del PRG, ovviamente);
  • Non potevano non sapere: il Perito Demaniale che curò la procedura di sdemanializzazione dell’area su cui sarebbe dovuto sorgere l’impianto di Anguillara, è Egidio Santamaria, attuale Responsabile dell’Ufficio Tecnico comunale, quello che ora scrive alla Regione/Roma/Ama in merito al mancato coinvolgimento del Comune di Anguillara (LINK – su pagina FB della Sindaca Anselmo);
  • Non potevano non sapere: l’Associazione Progetto Comune ha collaborato sin dall’inizio con il “Comitato NO compostatore di Osteria Nuova e Cesano” e raccolto le firme (circa 400 su un totale di 2000) che poi sono state inviate agli enti preposti e rese pubbliche con articoli sulla stampa locale e sui social (si vedano anche LINK1, LINK2LINK3). Un paio di Consiglieri di maggioranza fecero persino commenti agli stessi in forma “ironica”, analogamente all’articolo del 13 ottobre u.s. a firma dell’Amministrazione comunale;
  • Dovevano impedire il definanziamento: era essenziale agire con rapidità e veemenza, prima che fosse emessa la Determina di definanziamento del progetto di Anguillara da parte della Città Metropolitana (al cui vertice c’è sempre la Raggi, Sindaca grillina, “gemella” della nostra – per completezza: anche il Presidente del XV Municipio è dello stesso partito, ma evidentemente non si parlano, eppure anche quest’ultimo fu messo al corrente del Progetto di Anguillara: vedi LINK);
  • Il definanziamento del progetto di Anguillara ci costerà 100 mila euro: tale è la somma richiesta al Comune di Anguillara con la Determina della Città Metropolitana (R.U. 3946/2018: vedi LINK);
  • Un danno economico ingente, oltre 10 milioni di euro mandati in fumo: molti erano gli introiti previsti nella bozza della convenzione che l’Amministrazione Pizzorno predispose e che è agli atti del Comune: 350 mila euro/anno per 29 anni, costo trattamento/smaltimento organico pari a 65,50 euro/tonnellata (oggi paghiamo 153 euro/tonnellata!) quindi avremmo pagato circa 100 mila euro/anno in meno rispetto alla somma pagata oggi, 20/25 posti di lavoro, 15 milioni di euro di lavoro per le aziende locali;

  • Un danno ambientale evitabile: sono ormai note da anni le cosiddette “buone pratiche”, azioni già consolidate che hanno dimostrato di essere rispettose dell’ambiente e di garantire un ritorno economico nel tempo. Una di queste è il principio di gestione in loco dei rifiuti. In questo caso i rifiuti organici da tutti noi prodotti e il cui trattamento e smaltimento, oltre ai costi di cui sopra, comporta la percorrenza di lunghi tragitti per arrivare agli impianti. Questo produce “elevati costi in termini ambientali”, costi che noi continueremo a pagare contribuendo, perciò, ad essere fonte di inquinamento. E non solo noi, ma anche tutti quei comuni del nostro quadrante che da anni hanno avviato la raccolta differenziata, i soli comuni che avrebbero potuto usare il nostro impianto. Quindi NO Roma! Limitazione inserita nella convenzione NON A CASO!

Tutto ciò è oggettivo! 

Si è procurato un danno alla collettività che avrà enormi ripercussioni sul futuro del nostro paese!

Domanda: come mai tanta inerzia nel gestire questo problema (è dal maggio 2017 che si parla dell’impianto di Roma/Ama ad Osteria Nuova) e invece tanta rapidità e decisionismo per approvare i Piani Integrati?

Altra domanda: ma quanto inciderebbe l’impianto di Roma/Ama sul valore immobiliare delle ipotetiche nuove urbanizzazioni dell’area sud del nostro Comune evidentemente interessate dai Piani Integrati?

Sarebbe il caso che la nostra Amministrazione usasse la lingua e la tastiera per fornire questi chiarimenti ai cittadini, piuttosto che nascondersi dietro la bugia della apparente contrarietà agli impianti a biogas, visto che la scelta della tipologia di impianto (impianto per produrre compost o impianto per produrre biogas) era una delle sue facoltà!

Ma evidentemente la lingua e la tastiera muovono ad una velocità maggiore del cervello e alla fine la pezza è peggio del buco.

Enrico Stronati

 

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