Apprendiamo che l’impiantistica a servizio del ciclo dei rifiuti di Roma verrà realizzata in adiacenza dei nostri territori. Non siamo contrari tout-court alla realizzazione delle infrastrutture a supporto del ciclo dei rifiuti, indubbiamente carenti e necessarie. Chiediamo, però, che le stesse vengano pensate, progettate e realizzate utilizzando la collaborazione tra le istituzioni su cui le stesse graveranno – direttamente o indirettamente – nonché le professionalità esistenti sui nostri territori, grazie anche alla presenza di un centro altamente qualificato come l’Enea che su questi temi studia, ricerca e progetta da anni.
Approfondimento
Si è svolto ieri un incontro tra l’Assessore all’Ambiente di Roma, Montanari, il Presidente del XV Municipio, Simonelli (M5S), il DG di Ama Bina e i cittadini (una settantina) delle frazioni di Osteria Nuova e Cesano, zone confinanti con il Comune di Anguillara nella parte sud e sud-est.
Quello che si evince dalla narrazione dell’incontro, tratta da Il Messaggero (vedi immagini sotto allegate), sembra essere una decisione già assunta: l’ubicazione dell’impianto di trattamento dei rifiuti organici, compostaggio aerobico, sorgerà “dinanzi alle antenne di Radio Vaticana”. Un’area raggiungibile percorrendo la ormai congestionata viabilità locale che collega Roma alle suddette zone periferiche della città.
Da quanto si apprende dalla ricostruzione giornalistica, i cittadini presenti avrebbero animatamente espresso la propria contrarietà sulla base di alcuni dubbi che sono sorti anche a noi appena si è diffusa la notizia un paio di settimane fa:
- Incidenza di altre strutture di stoccaggio di “rifiuti” ovvero i rifiuti medici ospedalieri della radio-diagnostica nucleare presenti presso il deposito Sogin nei pressi dell’Enea (Osteria Nuova);
- Incidenza dell’inquinamento elettromagnetico della Radio Vaticana;
- Circolazione stradale già fortemente compromessa a seguito di mancati adeguamenti infrastrutturali per un quadrante (quello a nord di Roma) che negli ultimi anni ha avuto una forte espansione demografica;
- Cambio di destinazione d’uso di un’area inizialmente individuata per ospitare una “isola ecologica”, sicuramente meno impattante e comunque a servizio delle sole comunità locali.
Alle suddette criticità vorremmo aggiungerne un’altra, a supporto delle nostre perplessità e nella speranza che quanto qui riassunto funga da sprone alle nostre Amministrazioni Locali per convocare una conferenza dei servizi interistituzionale che possa chiarire e decidere nel merito, magari con il coinvolgimento della cittadinanza che vive intorno a questi luoghi e delle qualificate professionalità disponibili presso l’Enea.
Nel 2006-2007 il Comune di Anguillara Sabazia, su proposta dell’allora Provincia di Roma (oggi Città Metropolitana di Roma Capitale, il cui Sindaco è sempre la Raggi), diede il via alle procedure per la realizzazione di un impianto di trattamento dei rifiuti organici tramite compostaggio aerobico a servizio dei Comuni del quadrante (inizialmente identificati come i comuni che conferivano il residuo secco presso la discarica di Cupinoro, per un totale di circa 160 mila abitanti).
Il progetto, finanziato dalla Provincia per un importo pari a 1 milione di euro, venne messo a bando e risultò vincitrice la sola società che si presentò (una ATI tra Romana Maceri e Ladurner).
Al fine di accorciare i tempi di lettura, saltiamo volutamente tutte le fasi e vicissitudini cui suddetto progetto andò incontro e di seguito riassumiamo quelle che sono alcune delle sue caratteristiche, così come a noi note.
Conosciamo il progetto e quello che si sarebbe dovuto realizzare per essere stati presenti nella precedente Amministrazione (sino a giugno 2016), ma non sappiamo, attualmente, in che fase esso si trovi.
Si tratta (salvo cambiamenti che – comunque – a noi non risultano agli atti) di un impianto di trattamento dei rifiuti organici di tipo anaerobico (primo trattamento) e aerobico (secondo trattamento), ovvero un impianto per la produzione di biogas da reimmettere in rete e per la produzione di compost.
La sua realizzazione è prevista (o era? Questo non lo sappiamo ed è proprio per questo che pubblichiamo questa nota) in località Monte Lungo (per chi è di zona, si tratta del campo dinanzi all’ex passaggio a livello che collegava la Braccianese con Vigna di Valle, oggi chiuso).
Dal punto di vista strutturale è prevista la realizzazione di manufatti semi-interrati, ovvero sotto il livello del terreno per circa il 50% del volume (per mitigarne l’impatto), di tipo depressurizzato (ovvero con sistema di trattamento di aria forzata che quindi viene immessa nell’atmosfera previa filtrazione ovvero evitando la emissione di odori sgradevoli), volti al trattamento dei rifiuti organici provenienti dai Comuni del quadrante.
Di seguito alcune delle caratteristiche tecnico-economiche dell’impianto in progetto ad Anguillara in zona Monte Lungo:
- Volume di rifiuti trattati: 70 mila tonnellate/anno (considerando la produzione pro-capite rifiuti organici pari a circa 450 kg/anno, l’impianto può servire circa 150 mila abitanti);
- Capacità giornaliera impianto: 190 tonnellate/giorno;
- Importo dei lavori: 15 milioni di euro;
- Polizza fidejussoria: pari al 30% dell’importo (5 milioni di euro);
- Possibilità di conferire i rifiuti organici per i soli comuni del quadrante che abbiano superato il 70% di raccolta differenziata;
- Tariffe calmierate per i comuni conferenti:
- 65 €/tonnellata per i rifiuti organici;
- 25 €/tonnellata per verde e sfalci;
- Compost di qualità prodotto: 15 mila tonnellate/anno;
- Royalty per il Comune di Anguillara: 5 €/tonnellata/anno (pari a 350 mila euro/anno con impianto a regime, per 30 anni);
- Assunzione di personale (circa 20 unità) per la conduzione e manutenzione dell’impianto residente nel Comune di Anguillara.
Stiamo parlando, quindi, dello stesso impianto ipotizzato dall’AMA e la cui realizzazione è prevista tra Cesano e Osteria Nuova?
No, non si tratta dello stesso impianto in termini tecnici e non è nostra intenzione procedere ad un confronto tra i due (cosa che occorrerebbe lasciar fare agli esperti), è però nostra intenzione porre, invece, l’attenzione sull’opportunità di realizzare due impianti di trattamento dei rifiuti organici che incidano sullo stesso quadrante di zona, uno a servizio della Città di Roma ed uno a servizio dei Comuni a nord della stessa (ma solo quelli che abbiano la raccolta differenziata al 70%, elemento di garanzia per la qualità del rifiuto conferito). Quadrante peraltro già compromesso dalle criticità sopra riassunte.
Tutto ciò premesso le domande da porsi e da porre alle istituzioni, oltre ai corretti dubbi sopra riportati e condivisi anche dai cittadini, sono:
- Si pensa davvero di realizzare due impianti per il trattamento dei rifiuti organici distanti circa 10 km l’uno dall’altro, uno a servizio del Comune di Roma ed uno a servizio dei Comuni del quadrante?
- Perché non si procede a convocare una conferenza dei servizi, sotto la regia della Città Metropolitana (essendo quest’ultima l’evoluzione della Provincia ed essendo la Provincia l’Ente che ha promosso e finanziato con 1 milione di euro l’impianto di “Anguillara”), in cui tutti gli Enti locali del quadrante si confrontino e decidano sulla realizzazione di un unico impianto?
- Qualora la decisione di realizzare l’impianto a servizio di Roma fosse ormai presa, non sarebbe, allora, il caso di spostare i finanziamenti della ex Provincia sull’impianto di AMA? Al fine di:
- far conferire nello stesso anche i rifiuti organici dei Comuni a nord della Capitale che oggi effettuano spostamenti di lungo raggio – come Roma stessa – per raggiungere l’impiantistica adeguata al trattamento della frazione organica ed a costi pari al doppio di quelli previsti nel Piano Economico e Finanziario del progetto di Anguillara?
- assicurare il raggiungimento dell’obiettivo di suddetto finanziamento provinciale ovvero calmierare le tariffe – quindi abbassare considerevolmente la TaRi – per favorire i Comuni che abbiano avviato un processo virtuoso di raccolta differenziata (almeno al 70%)?
Enrico Stronati
Francesco Pizzorno
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