Qualche giorno fa ha avuto luogo la Conferenza dei Servizi per la valutazione dell’impatto ambientale in merito al progetto di realizzazione di un impianto di compostaggio tra Osteria Nuova e Cesano.
Tutti i soggetti partecipanti al tavolo hanno fornito parere negativo e/o prescrizioni (alcune delle quali – a mio modo di vedere – difficilmente onorabili), cose che noi, del Comitato NO compostaggio, avevamo già osservato e ufficialmente notificato per iscritto durante la VIA.
Tra le cose rilevate, evidenzio i seguenti pareri:
- Dipartimento Tutela Ambientale di Roma Capitale: non esprimerà parere fintantoché AMA non soddisferà tutta una serie di richieste/osservazioni che il Dipartimento ha segnalato, tra le quali un adeguato rilevamento olfattivo, le garanzie sulla qualità dell’aria, etc;
- Sovrintendenza Capitolina ai Beni culturali scrive: “… esaminata la documentazione integrativa presentata, pur comprendendo la pubblica utilità dell’opera esprime per quanto di stretta competenza PARERE NEGATIVO”. Motivazione: “presenza nell’area di reperti archeologici“!
- Dipartimento Programmazione ed attuazione Urbanistica di Roma Capitale: PARERE NEGATIVO. Motivazione: “… per quanto concerne la viabilità esterna all’area di proprietà comunale si dovrà produrre un progetto definitivo in variante di piano regolatore (PRG) da Sistema ambientale Agro Romano a Sistema delle Infrastrutture e degli impianti, infrastrutture stradali“.
Man mano che si scorrono le righe dei suddetti pareri si consolida la certezza che la realizzazione di un impianto industriale per il trattamento dei rifiuti organici provenienti dal quadrante nord della capitale, in un’area già fortemente vessata da altri servizi e mal collegata, era ed è una follia!
E allora mi chiedo.
Perché il Presidente e l’Assessore all’Ambiente del XV Municipio, più volte incontrati dal Comitato e ogni volta sollecitati a voler approfondire le nostre rimostranze, hanno preferito proseguire su una strada che era (ed è, visto gli esiti) assolutamente sbagliata?
Perché non si è indagato sulle criticità che il Comitato ha più volte reiterato evitando così un inutile dispendio economico, un allungamento dei tempi a discapito di tutta Roma?
Chi risponderà per queste responsabilità?
L’Assessora Montanari non è più della partita, il Dott. Bagnacani nemmeno, eppure sembravano così certi di essere nel giusto, di essere i soli veri conoscitori del progetto e del sito dove esso sarebbe dovuto sorgere.
Nessuno di questi signori si è mai posto il dubbio di quanto veniva loro esposto dal Comitato? A volte abbiamo esposto le nostre ragioni in modo acceso, lo ammetto, ma avevamo certezza delle nostre ragioni e siamo consapevoli di cosa sia meglio per i nostri territori e la nostra gente.
Non so se quanto documentato nella CDS metterà definitivamente una pietra sopra a questa ennesima minaccia per il nostro territorio. Sta di fatto – però – che alcuni cittadini, di 3 distinti comuni/frazioni, si sono messi a tavolino, hanno studiato le carte, fatto conferenze e manifestazioni, presentato osservazioni, preso improperi e un paio di minacce di denuncia, per poi leggere che avevano ragione su quasi tutta la linea!
E qualcuno si è persino arrogato il diritto di tacciarci per visionari, per malati della fantomatica sindrome del “nimby”, evidentemente non sapendo cosa dire e come dirlo si è preferito tentare il nostro discredito.
Per contro si sono persino stanziati ben 40 mila euro di soldi pubblici per chiamare degli esperti, dei facilitatori che avrebbero dovuto convincere tutti noi, tutti i residenti di questi luoghi, che il progetto si potesse fare …. come se fossimo noi il problema e non, come invece è, l’area prescelta!
Soldi nostri/vostri gettati al vento, tempo nostro/vostro prezioso lasciato scorrere e nel mentre Roma nostra/vostra è sommersa dai rifiuti!
Raccontate questa storia, diffondetela, spiegate cosa è successo, affinché tutto il presente e molto del futuro possano sapere che questi luoghi hanno già pagato un prezzo elevato all’interesse collettivo e non v’è alcuna intenzione di lasciare che si perpetui a scaricare nella periferia i problemi di tutta Roma.
Enrico Stronati
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